Visitare Auschwitz by Frediano Sessi & Carlo Saletti

Visitare Auschwitz by Frediano Sessi & Carlo Saletti

autore:Frediano Sessi & Carlo Saletti [Sessi, Frediano & Saletti, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
Google: ApPwDQAAQBAJ
editore: Marsilio Editori spa
pubblicato: 2014-01-23T23:00:00+00:00


L’attuale sistemazione, sul fianco dell’edificio, dei nuovi pannelli informativi, che illustrano i cambiamenti subiti dall’edificio (2007)

L’inizio delle gasazioni ad Auschwitz

Secondo la ricostruzione fornita dagli storici del Museo, la più accreditata storiograficamente, dopo un primo esperimento effettuato nell’agosto 1941 su un limitato gruppo di prigionieri di guerra sovietici (da 20 a 30 individui) e condotto, in assenza del comandante del campo Rudolf Höss, dal suo sostituto, lo Schutzhaftlagerführer Karl Fritzsch (SS-Hauptsturmführer), nella tarda serata del 3 settembre, vengono rinchiusi nelle celle del sotterraneo del Blocco 11, le cui finestrelle situate a livello del suolo sono state ricoperte di sabbia, circa 250 prigionieri polacchi, selezionati nell’infermeria dei detenuti, e 600 prigionieri di guerra sovietici, scelti da uomini della Gestapo nel campo per prigionieri tra gli ufficiali e i commissari del popolo.

Nelle celle stipate viene gettato Zyklon B (⇒) e le porte sprangate. La mattina successiva, scoperto che vi sono dei prigionieri ancora vivi, viene versato dell’altro Zyklon nelle celle. Qualche ora più tardi, accertata la morte di tutti i prigionieri, vengono aperte le porte, in attesa che il gas evapori. Nel corso della notte, un gruppo di prigionieri – composto per l’occasione con una ventina di detenuti della compagnia disciplinare, con gli infermieri dell’ospedale del campo e con due detenuti polacchi – provvede al trasporto dei corpi nell’obitorio del crematorio. Il Kommando viene diviso in quattro gruppi: il primo, dotato di maschere antigas, è incaricato di estrarre i corpi dal sotterraneo e di portarli a pianterreno; il secondo, di spogliarli (fase che verrà, successivamente, anticipata, facendo spogliare le vittime prima della loro introduzione nella camera a gas); il terzo, di trasportare i corpi nel cortile del Blocco 11, dove li attende il quarto gruppo, per caricarli su due carretti e portarli sino al crematorio.

Nel cortile, sorvegliati da SS, alcuni detenuti facenti funzione di dentisti, controllano le dentature alla ricerca di denti o di corone d’oro, che estraggono rapidamente. Si stabilisce, così, una procedura che, nelle sue linee essenziali, verrà utilizzata per l’intero corso delle operazioni omicide messe in atto, negli anni successivi, nel centro di sterminio di Birkenau. All’alba, l’operazione di spogliazione dei corpi non è ancora terminata e viene rimandata alla sera. Dopo l’appello serale, viene ordinata la Lagersperre, il veto assoluto di uscire dai propri alloggi, e i detenuti assegnati all’incarico il giorno precedente riprendono il trasporto dei corpi nell’obitorio. In quell’occasione, la squadra addetta al crematorio impiegherà più di due giorni a incenerire le vittime della gasazione.

Le autorità del campo valutano, tuttavia, poco idoneo il luogo: i locali non sono ventilati, il trasporto dei corpi deve avvenire attraverso un cammino tortuoso, infine, il blocco è troppo esposto. Per questi motivi verrà deciso di proseguire le gasazioni in un altro locale, che sarà individuato nell’ampia stanza del crematorio, già in attività, sino a quel momento adibita a obitorio. In quelle settimane non è ancora deciso, a Berlino, quale debba essere il trattamento riservato agli ebrei abitanti nei paesi dell’Europa occidentale; non lo è, per lo meno, nel senso di quella



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